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3 semplici modi per migliorare la comunicazione con i tuoi pazienti

Un tempo, quando Internet non esisteva, la gente con un banale raffreddore si rivolgeva al proprio medico, che veniva considerato l’unica fonte autorevole e insostituibile. C’era quel rapporto di devozione tale per cui il paziente si fidava del dottore, anche quando capiva 3 parole su 10 di quelle che sentiva.


Oggi i professionisti hanno necessità diverse: vogliono abbattere il muro comunicativo fra medicina e pazienti. Questo perché le persone sono diventate più esigenti e prevenute, senza considerare il fatto che spesso cercano diagnosi in rete “fai da te” come se potessero fare a meno del medico.

Qual è la causa dello scenario in questione? Proprio l’inefficacia della comunicazione. Insomma, coi mezzi tecnologici che ho a disposizione, cosa lo interpello a fare il mio medico se Wikipedia mi spiega i concetti in maniera più semplice? Per combattere queste pericolose dinamiche, i dottori cercano di avvicinarsi ai pazienti con la messa in atto di alcuni preziosi accorgimenti:

• Usare un linguaggio meno tecnico: quando si deve comunicare una patologia al proprio paziente bisogna essere chiari e comprensibili. L’interlocutore non parla la stessa lingua scientifica del suo medico e di fatto non può capirla. Se invece si scelgono le parole giuste, il paziente non solo prenderà coscienza di quello che gli viene detto, ma abbasserà finalmente quel muro di diffidenza che ha costruito perché si sentiva incompreso;

• Creare uno spazio di confidenza ed empatia: se si impara a conoscere il paziente, la sua personalità e le sue paure, è più facile rivolgersi a lui nella maniera giusta. L’obiettivo è creare un legame di rispetto reciproco che miri a tutelare le sue fragilità e i suoi punti di forza. Se il medico riesce ad empatizzare con il suo paziente, sarà perfettamente in grado di capire come ci si sente dall’altra parte e come vorrebbe essere trattato per fidarsi completamente;

• Educare il paziente alla prevenzione: si tratta di uno step di vitale importanza che non si può prendere il lusso di bypassare. Anticipare al paziente quello che gli si prospetta, se prende sotto gamba i controlli periodici, è l’azione preventiva necessaria per iniziare ad educarlo. Ciò non significa che terrorizzarlo sia la soluzione, ma renderlo partecipe e responsabile della propria salute significa aiutarlo a dare il giusto peso a quello che realmente conta nella vita.

Se la comunicazione col tuo paziente ti sta davvero a cuore e vuoi appropriarti di tutti i segreti necessari a perfezionarla, contattaci!

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